La storia del territorio gardesano è una storia antichissima, che nasce millenni fa dalle antiche civiltà di palafitte, ed è continuata per secoli con una forte simbiosi tra il lago e gli abitanti, soprattutto nelle attività di pesca.
Per questo, sono diversi i punti in cui si trovano testimonianze del lavoro dei pescatori, e celebre è il museo che il comune di Limone sul Garda ha voluto destinare alla memoria dei vecchi mestieri.
Il Museo delle tradizioni e dei vecchi mestieri gardesani
Partendo dalle tradizioni di un tempo (ancora oggi vive nel borgo di Limone sul Garda) è nata l’idea di conservarne il ricordo e tramandarlo tramite questo Museo dei Pescatori, ospitato nel parco comunale della ex Villa Boghi.
Limone è stato un centro celebre per secoli grazie alla coltivazione degli uliveti, degli agrumi e all’arte della pesca. Se anticamente i pescatori erano dediti alla loro attività per sopravvivere, nel Settecento si sono trasformati in agricoltori di agrumi, con la fiorente attività di esportazione dei limoni e dei cedri. Hanno escogitato, come in tutta questa sponda del Garda, sistemi per la costruzione delle limonaie – come quella adiacente al parco e al museo stesso.
Grazie a diverse condizioni favorevoli tra il clima e le richieste di agrumi nel nord Europa, nel tempo le abitudini rurali si sono modificate, e il borgo di pescatori è diventato anche un centro di produzione dei limoni.
Successivamente, purtroppo il mercato è mutato, e la trasformazione economica di questa sponda ha visto una decadenza delle limonaie ma anche del lavoro di pesca. Dopo l’apertura della strada Gardesana, infatti, la pesca fu progressivamente abbandonata e negli ultimi decenni il territorio ha visto una possibilità di investimento nel turismo.
Le sale del Museo dei Pescatori
Dal 2012 il Museo raccoglie materiali utili a capire questo percorso e il lavoro di un tempo. Sono esposti nelle sale foto, oggetti, materiali sul tradizionale mestiere della pesca nel Garda. Le famiglie di ex-pescatori e dai membri dell’Associazione dei pescatori locali, hanno donato tali reperti, e contribuito attivamente alla realizzazione del Museo.
Nelle sale si possono vedere gli attrezzi utilizzati ogni giorno per raccogliere il pescato, e anche una tipica imbarcazione ben conservata.
I visitatori possono conoscere i pesci che popolano il Garda, grazie a delle schede informative, e saperne di più sulle ricette a base di pesce d’acqua dolce che per secoli hanno nutrito la popolazione – tanti piatti che ancora oggi sono molto ambiti da chi si siede a tavola sul lungolago!
Abbondano le foto d’epoca, le reti, le testimonianze della una società rurale in varie epoche, che mostra le fatiche e le vicende di questo borgo sul Benaco.
Tutti i reperti e le schede hanno didascalie in tre lingue, per consentire così ai visitatori stranieri di entrare subito in contatto con la storia gardesana. L’allestimento iniziale è stato curato dall’associazione dei pescatori locali, guidata da Bernardo Tosi, e dal presidente della biblioteca comunale Antonio Martinelli.
Il Museo dei Pescatori rappresenta un ricordo della Limone che fu per i turisti e gli abitanti della riva. Per guardare avanti ma con la coscienza di un passato che, chissà, magari potrebbe essere non solo riscoperto ma rivissuto!
Informazioni per visitare il Museo dei Pescatori
Sede: Via IV Novembre, 25 (parco Villa Boghi) – Limone sul Garda – Brescia
Biglietto: Entrata Gratuita
Contatti: 0365 918987
Apertura: da aprile ad ottobre tutti i giorni
Orari: dalle ore 10.00 alle ore 20.00.
Ricordiamo che nei pressi è anche il Municipio, dal 2004 con la sede in Villa Boghi, e si possono osservare la limonaia, i giardini, le piante di olivi, cipressi e palme.