Una frazione di Valeggio, sempre sul fiume Mincio, è questo gioiello incantato: uno dei borghi più belli d’Italia. Borghetto è una scoperta che arriva dopo aver attraversato il fiume, a circa 25 chilometri da Verona, e ci si ritrova nella Valle del Mincio a metà strada tra il Lago di Garda e Mantova.
Qui si trova il borgo antico, ma anche uno dei parchi più belli d’Europa, dalla storia sorprendente.
La Storia
La città da cui dipendeva Borghetto sul Mincio, era la longobarda Valeggio che nei secoli ha mantenuto il suo aspetto medievale attraverso alcuni monumenti. Il Castello del Duecento-Trecento accoglie i visitatori come primo baluardo antico, che si apre poi nel pittoresco villaggio lungo il fiume e uno splendido parco-giardino.
Andando per ordine, questo territorio che comprende il Borghetto era un territorio di confine tra due regioni, la Lombardia e il Veneto, che anche se in passato non erano definite tali come oggi, erano sempre dei territori a sé stanti, separati dal Mincio. Per questo nacque la fortezza degli Scaligeri di Verona, che controllavano il fiume e il passaggio del Borghetto, che forniva il percorso più sicuro possibile ai viaggiatori.
Questa barriera naturale tra Mantova e Verona nel Medioevo era presidiata, quindi, dal piccolo villaggio di Borghetto, istituito appunto in un punto strategico – a volte conteso tra i due ducati.
Ne nacque un villaggio che viveva in simbiosi con il Mincio, con un’urbanistica unica e che ben rappresenta lo “snodo” in cui si trova. Già nota nel periodo longobardo, tra il VI e il IX secolo, fu allora denominata Borghetto, ovvero insediamento fortificato.
Era presente, infatti, un antico passaggio (guado) sorvegliato, che si identifica oggi nei gradoni che scendono nel Mincio, e una probabile residenza del Gastald – l’ufficiale che riscuoteva le imposte per attraversare il fiume. Successivamente la zona divenne nota per il monastero di Santa Maria (XII secolo), una piccola chiesa e alcune case.
Fu nel Trecento che, come abbiamo visto, la Signoria dei Della Scala arrivò a prendere possesso del Borgetto sul Mincio, e cominciò a costruire le mura merlate, le torri, il fossato, i ponti levatoi, e altre strutture difensive o fiscali.
La sua bellezza, oggi, ci arriva dalla storia e dal fascino delle sue mura…
Uno dei borghi più belli d’Italia
Nel suo panorama spiccano case antiche che sembrano spuntare dalle acque del Mincio, vecchi mulini, vicoli suggestivi che riportano indietro nel tempo.
È segnato il suo ingresso antico dal Ponte Visconteo, costruito alla fine del Trecento dai Visconti succeduti agli Scaligeri. Il Ponte fungeva anche da diga e per collegare Borghetto al Castello tramite le mura merlate e il complesso fortificato detto Serraglio – un tempo era esteso per circa 16 chilometri.
Detto dagli abitanti Ponte Lungo, è lungo 650 metri e largo 25 metri, e fu teatro di grandi scambi commerciali come di scontri per il possesso del territorio.
All’inizio del Quattrocento, infatti, Borghetto divenne un avamposto del Ducato di Venezia, che impediva l’accesso alla sua regione grazie a questo ponte sospeso circa 9 metri dal fiume. Venezia ne fece, però, anche un centro agricolo e commerciale. A Borghetto sorsero gli affascinanti mulini ad acqua, che macinavano il grano e altri cereali grazie alle loro ruote e alla forza idraulica del Mincio; inoltre, era presente a Borghetto un fiorente mercato dei bachi da seta e iniziò lo sfruttamento del pesce di fiume, grazie al sistema delle peschiere fisse.
Oggi i mulini sono diventati degli alloggi per il pernottamento e prima colazione, e sono il luogo perfetto per trascorrere dormire a Borghetto sul Mincio, dopo una visita sul fiume, spesso avvolto nella nebbia. Si intravedono dagli angoli del borgo medievale il campanile antico con la campana più antica della zona veronese (XIV secolo), i colori favolosi dei riflessi sull’acqua, la chiesa di San Marco Evangelista; questa risale al Settecento, ma è stata edificato sulla pieve romanica del XI secolo, annessa al monastero e dedicata a Santa Maria. Al suo interno si trovano degli affreschi quattrocenteschi.
Una curiosità, è la statua incastonata tra le mura di un edificio, che raffigura San Giovanni Nepomuceno – la tradizione vuole che protegga dall’annegamento molti di coloro che cadono nel Mincio – anche lui era stato martirizzato per annegamento.
Uno scenario unico dal punto di vista storico e paesaggistico, che ha reso così interessante Borghetto sul Mincio, tanto da essere inserito nel Club dei Borghi più belli d’Italia.
L’amore per i Tortellini è di casa
Noto a tutti gli amanti della buona cucina e delle atmosfere fiabesche, l’evento che si svolge ogni terzo martedì di giugno, si chiama Festa del Nodo d’Amore.
Quale amore è più forte di quello per i famosi tortellini di Valeggio? Sul Ponte Visconteo di Borghetto e nell’area limitrofa viene allestito un tavolo lunghissimo, che accoglie circa 3.000 ospiti, pronti ad assaggiare i “nodi d’amore” o Tortellini di Valeggio.
La cena prende ispirazione dalla leggenda dell’amore tra la ninfa Silvia e il capitano Malco, un amore contrastato simboleggiato dal nodo di seta gialla, e dal tortellino che lo ricorda. Una cena-record con quintali di tortellini fatti a mano, e vini locali come il Custoza, il Bardolino del Garda, il Prosecco delle colline veronesi.
Questa Festa del Nodo d’Amore è oggi un’occasione conviviale, ma ricordiamo che il ponte è stato testimone del passaggio di moltissimi pellegrini, magari anche allora rifocillati con i tortellini, dato che Borghetto sul Mincio era un passaggio importante per chi viaggiava verso Gerusalemme a Sud o Santiago del Compostela a Nord.
Anche gli eserciti francesi e austriaci hanno utilizzato questo unico passaggio sul ponte-diga per superare il fiume e attraversare il Nord Italia.
Il Parco Giardino Sigurtà, la bellezza premiata a 2 minuti dal Borgo
La sua storia inizia addirittura nel 1407, quando questo giardino dalle tante e bellissime specie botaniche, fu acquistato da Gerolamo Nicolò Contarini che lo utilizzò per scopi agricoli.
All’origine era definito una collinetta boscosa circondata da mura, una tenuta che aveva una casa principale e un giardino adiacente. Nel 1436 la proprietà fu venduta alla famiglia Guarienti, che decise di sacrificare parte del terreno agricolo per ampliare l’area dedicata al giardino.
Nel 1626 la tenuta passò alla famiglia Maffei, che costruì una dimora, quella che oggi chiamiamo villa, e ottenne il diritto di attingere acqua dal fiume Mincio per l’irrigazione delle piante. Verso l’inizio dell’Ottocento il giardino fu trasformato in un romantico giardino inglese, sempre più vasto e curato dalla famiglia Nuvoloni che ne prese la proprietà nel 1836.
Nella villa e giardino soggiornarono anche Giuseppe I d’Austria e Napoleone III di Francia, nel 1859 durante la battaglia di Solferino e San Martino.
Dopo un decadimento delle cure verdi nei primi del Novecento, Giuseppe Carlo Sigurtà acquistò il terreno nel 1941 e iniziò un’opera di riqualificazione e restauro del giardino. Avendo il diritto di attingere acqua dal Mincio, poté irrigare al meglio la terra, riportando gli alberi, i cespugli, le fioriture, ad una grande vitalità verde.
Grazie all’impegno e all’amore per il verde anche di suo nipote Enzo, il giardino storico dei Maffei è stato riportato allo splendore originale, e oggi la sua dimensione attuale è anche maggiore, di 60 ettari.
Oggi il Parco Giardino Sigurtà è aperto al pubblico, ormai dal 1978, e i discendenti della famiglia continuano a preservare quest’angolo di paradiso fatto giardino a Borghetto sul Mincio. Uno splendore che ha vinto nel 2013 il primo premio per il Parco più bello d’Italia e nel 2015 il secondo premio per il giardino più bello d’Europa.
Viene considerato un’oasi ecologica importante anche per la sua varietà botanica, dato che vanta un viale con oltre 30.000 cespugli di rose, circa un milione di tulipani, un meraviglioso labirinto di 1.500 alberi di tasso, e poi un bosco con pioppi, abeti, pini, cipressi, magnolie, carpini, ulivi…
troverai anche un giardino di erbe medicinali e una quercia secolare, che ha ormai circa 400 anni!
Esistono nel Parco Giardino Sigurtà anche edifici e strutture di grande interesse, come la Meridiana orizzontale di Romeo e Giulietta, la Grotta votiva dedicata alla Madonna, un tempio neogotico noto come l’Eremo di Laura, il Castelletto, la fattoria dei bambini.
Fuori dalle mura del parco si può percorrere il viale delle rose e arrivare alla Fortezza Scaligera, che si specchia neigiardini acquatici: nel prato spuntano stagni fioriti circondati da una massa di fiori e piante, e ospitano ninfee, carpe Koi, e l’ibisco palustre.
Il Parco Giardino Sigurtà è aperto tutti i giorni da marzo a novembre, e val bene una visita nel massimo della bellezza di Borghetto sul Mincio.